Solocirco.net vi propone le immagini del 22° International Circus Festival of Italy, in scena dal 14 al 18 ottobre scorsi a Latina. Un ringraziamento particolare a Massimo Malagoli e Claudio Delle Piane per foto e commenti, nonché alla direzione del Festival per la disponibilità.
La prima galleria fotografica, che comprendeva immagini e critica dei premiati, è visibile al seguente link:
Dopo essere riusciti a presentare nel 2021, nonostante la pandemia, la 21a edizione (unico Festival dal vivo dello scorso anno), anche quest’anno l’organizzazione della kermesse (nonostante le difficoltà e le limitazioni derivanti da una situazione non ancora a regime) sono riusciti a mettere insieme un programma di qualità che non ha fatto rimpiangere gli anni con le numerose troupe russe e cinesi.
Il festival di Latina si conferma un appuntamento al quale non mancare: è già stata annunciata per ottobre 2022 la nuova edizione, alla quale bisognerà essere presenti!
Dal palmarès principale sono stati esclusi diversi numeri che avrebbero meritato un riconoscimento importante. Primo fra tutti quello dei fratelli Saly (Jo e Karel), che avevano già partecipato al Festival di Latina nel 2012, e si sono ripresentati quest’anno sempre con un'esibizione alle bolas, ma completamente modificata. È una performance piena di energia, a loro va il merito di averla resa moderna e di grande effetto anche con l’ausilio dell’acqua. Hanno un riscontro molto forte dal pubblico, prova ne sono gli applausi che hanno ricevuto ad ogni esibizione e le ovazioni che ottengono attualmente a Milano (Idroscalo) nello spettacolo "Gravity" del Circo di Mosca.
Anche la doppia ruota della morte della "Troupe Peres" è originale e spericolata, valorizzata dalla musica di Tina Turner. I quattro artisti provenienti da Colombia, Brasile e Portogallo eseguono tutti i classici esercizi di questa specialità, incluso il salto mortale all’esterno.
Negli spettacoli di selezione si sono esibiti anche altri due verticalisti: il tedesco Sascha Bachmann, che si è specializzato presso la National Circus School di Montréal e utilizza un attrezzo dove i piedistalli possono assumere diverse altezze, consentendogli figure originali. Performance che vanta già scritture in diversi varieté, oltre che al Cirque du Soleil.
L'altro verticalista in concorso è il bulgaro Aleks Kostov, con una performance che ricorda molto quella del connazionale "Encho Keryazov" (argento al 31° Festival di Montecarlo del 2007), che probabilmente ne è stato il maestro. Sempre d’effetto la caduta dai mattoni.
L’organizzazione del Festival di Latina è riuscita quest’anno a individuare un’artista israeliana specializzata nel cerchio aereo: Alisa Shehter ha iniziato la sua carriera nel 2013, ma è solo nel 2018-20 che ha iniziato a gareggiare in qualche kermesse circense (in Bielorussia, Kazakistan e Ungheria). Sembra volare con leggerezza e semplicità ma in realtà alcune prese, soprattutto con i talloni, sono tutt’altro che facili. Bella l’uscita finale con un salto mortale dal cerchio.
Era il 2006 quando per la prima volta questa specialità fu presentata al Circo Flic Flac da due artiste ungheresi. Il "Body Trapeze" è una performance aerea nella quale il corpo umano è al tempo stesso strumento per un'espressione artistica, ma anche attrezzo, insomma, una sorta di trapezio vivente. Il successo ottenuto nel circo tedesco ha fatto sì che questa specialità sia stata presentata in molti circhi di prestigio. A Latina viene proposto da due giovani artiste che lavorano insieme da un paio di anni, ma mostrano un ottimo affiatamento e alcuni passaggi di notevole difficoltà tecnica.
Due anche i numeri di mano a mano presentati negli spettacoli di selezione. “The Lads” è un duo composto da due artisti trentenni, uno inglese e uno portoghese, con un'esibizione dai costumi poco circensi, ma con alcuni passaggi tecnicamente difficili.
Atmosfera completamente diversa invece per il duo bielorusso-ucraino "Alex e Tatiana".
Originale l’esibizione della Troupe spagnola "Tyrone Laner", che si esibiscono con fruste, torce infuocate e coltelli in una performance rivisitata in chiave moderna e in una atmosfera un po’ dark.
La ceca Kelly Joo si ebisce come giocoliera con hula hoops, riuscendo a far volteggiare nell’aria con eleganza fino a 7 cerchi.
Nei paesi dell’est Europa, in Russia e in Asia, gli artisti circensi sono spesso un'evoluzione dei ginnasti, mentre in Europa fino a pochi anni fa derivavano da famiglie circensi. L'arte circense ha sempre affascinato il mondo "dei fermi" ed è dimostrato anche dalle iscrizioni sempre più numerose che raccolgono in questi ultimi anni le scuole di circo, a tal punto che iniziano ad affacciarsi anche sulla scena europea artisti che non hanno una storicità circense.
Lorenzo Bernardi è uno di questi: la sua formazione inizia nel 2010 all'Accademia d’Arte Circense di Verona, dove si specializza nell’arte del contorsionismo. Raramente si vedono uomini in questa specialità ma Lorenzo mostra di possedere un corpo molto flessibile, che gli consente di presentare alcuni trucchi come il lancio con l’arco tenendosi in equilibrio solo con la bocca e terminando chiudendosi in una piccola scatola.
Le cinghie aeree sono una specialità un po’ inflazionata in questi ultimi anni (come nel decennio scorso lo furono i numeri di tessuti), ma al duo ucraino "Breathe Love" deve essere riconosciuto un merito per l’originalità di alcuni spilli in cui l’artista sostiene il compagno con la sola forza dei capelli. Un bel numero originale con molti trucchi basati sulla forza dei denti.
Il compito di alleggerire la tensione della gara con un po' di comicità è stata assegnata a degli artisti completamente diversi fra loro. Lo spagnolo clown Rico appartiene alla terza generazione di una storica famiglia di circo specializzata nella clownerie (Popey). Rico ha voluto rendere più attuale la figura del clown di serata, togliendo il naso rosso e trucco, diventando più una sorta di comico intrattenitore. Si cimenta con strumenti musicali, giocoleria e coinvolgendo il pubblico in riprese che non cadono mai nel volgare.
Il Festival di Latina vuole essere un festival tradizionale dove non mancano gli animali. I numeri in genere non sono molti, ma in tutte le edizioni sono stati sempre presenti. In concorso si sono presentati quest'anno i barboncini giganti di "Romy e Alex Jostmann". Alexandro proviene da una famiglia di addestratori tedeschi molto famosa ed ha a sua volta ereditato passione e capacità, tanto da iniziare la sua carriera negli anni '90 come addestratore di cavalli presso il circo Orlando Orfei e, successivamente, presso Moira Orfei e l'ungherese Richter. Dal 2018 ha creato insieme con sua moglie questo numero molto veloce, con un bel ritmo e senza pause per chiamare l’applauso. A fine numero il pubblico sembra volerne ancora.
L’altro numero di animali è stata la cavalleria di Enis e Bruno Togni, Special gueststar della 22ª edizione del Festival. Si sono cimentati con un gruppo di tre cavalli grigi e tre neri che hanno presentato alternandosi sulla pista con routine collaudate e senza alcuna imperfezione.
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