Anche lo show B del 14º Budapest Circus Festival si è aperto con la coreografia con ologrammi, assieme ai ballerini della scuola di Circo ungherese, accompagnati dalla cantante. Tutti gli artisti coinvolti nello spettacolo di selezione si sono presentati e hanno salutato il pubblico.
È stata la russa Valeriya Sheshukova ad aprire la selezione con un numero di trapezio singolo che si è subito fatto apprezzare per il ritmo, anche se la musica ben presto ha lasciato spazio alla qualità dei trucchi. La performance è contraddistinta da una serie di salti mortali (fra i quali un apprezzabile salto mortale in avanti e indietro) e piroette, tra le quali spicca una doppia e una tripla piroetta.
Il secondo numero aereo del programma B è della coppia russa/ucraina denominato"Secret of my Soul" (Oleksii Grigorov e Marina Glavatskikh). Oleksii calca la scena circense da oltre 25 anni, inizialmente con il numero di ruota cyr e, dopo aver conosciuto la sua compagna di vita, con questa performance al cerchio aereo. Vantano un palmarès di tutto rispetto avendo vinto premi nei principali Festival (Kiev, Mosca, l'oro a Massy, Minsk e Latina). Bellissima performance che unisce romanticismo e adrenalina, soprattutto in alcune scivolate con presa ai piedi, oltre ad alcuni passaggi sostenuti con la sola forza dei denti. Senza dubbio in pole position per un premio importante.
Due anche i numeri di verticali nel programma di selezione B. Il cubano Nirio Rodriguez Tejeda ha già vinto l’argento al Primo Online International Circus Festival e il bronzo al Salieri Circus Award, che si è tenuto a Legnago per la prima volta nel settembre 2021 sotto la direzione dei fratelli Giarola.
È un numero di forza, precisione ed equilibrio che il trentatreenne cubano ha valorizzato in molti spettacoli circensi (fra cui Cirque Medrano di Raoul Gibault). Nella sua routine si apprezza l’alzata da orizzontale in verticale e il giro completo in equilibrio solo sulla testa. Rispetto alla performance al Salieri, in cui la musica era stata modificata in funzione di quel festival, a Budapest con la sua musica originale l’artista stesso sembra più a suo agio.
Il mongolo Lkhagva Ochir è invece un direttore d'orchestra che dirige su una piramide di sedie, sempre più alte. È una performance elegante, senza sbavature ma forse un po' poco emozionante, soprattutto in una kermesse come Budapest dove si sono potuti ammirare molti artisti estremamente coinvolgenti.
Sono francesi i quattro artisti che formano il gruppo “Bartigerzz”, costituito una decina di anni fa e noto per la partecipazione a molti talent show televisivi, dove è giunto spesso alle fasi finali grazie a una performance accattivante e moderna. Si esibiscono alle barre parallele ma va sottolineato che la routine è ben diversa da quanto si può assistere ai giochi olimpici.
Le barre servono solo come punto di appoggio per mostrare la loro forza e la padronanza della loro muscolatura: un numero che alterna un ritmo veloce a momenti più soft. Non è sovente trovare questo tipo di performance negli spettacoli circensi: solo il Cirque de Noël di Basilea (CH) lo ha proposto nella sua prima edizione, oltre ad Arlette Gruss (F) che lo ha già presentato in due edizioni diverse come numero di insieme di street art.
Africa Triò Balance è il nome del gruppo proveniente dall’Etiopia che porta in pista un numero di mano a mano. I tre artisti hanno seguito le lezioni alla scuola del Circo di Addis Abeba dove hanno provato un po' tutte le specialità, prima di scegliere la loro specializzazione. Il numero si basa su figure di forza, ma nello spettacolo di giovedì sera ha mostrato ancora alcune incertezze.
Per i quattro componenti Kazaki e della troupe "Hassak" la partecipazione ai Festival circensi è quasi una routine. Oltre ad aver partecipato al Festival di Girona 2020, organizzato da Genis Matabosch, nel loro palmarès e possono vantare un oro al Circus Festival Echo in Asia, e un bronzo alle kermesse di Mosca e Minsk. La performance che hanno presentato in gara, pur mantenendo tutti i trucchi principali, ha una impostazione leggermente diversa rispetto a quanto visto al Circus Salto Natale 2021 di Rolf Knie: mentre Rolf aveva asciugato l’introduzione e alcune coreografie, a Budapest hanno ripreso l’impostazione originale con cui hanno voluto rievocare alcune leggende del Kazakistan.
La qualità è di assoluto rispetto: le salite e le discese sulla scala sono un crescendo di difficoltà, sino ad arrivare a una terza colonna o, come nello spillo finale, con due artisti su una pertica sostenuta sulla fronte dal porteur.
Senza dubbio i sette componenti della Troupe Shatorov si differenziano da molti altri artisti in gara per l’impostazione del numero e i costumi riferiti ai primi anni del secolo. Anche la musica è adeguata alla coreografia e, rispetto a tanta modernità, può sembrare quasi "Old style". Il tutto diventa secondario quando iniziano a mostrare i trucchi della loro performance, che sono davvero di livello, quasi sempre eseguiti da una donna: un doppio salto mortale, un doppio con cambio di direzione, un doppio in avanti, un doppio a corpo disteso e una doppia piroetta. Il clou rimane il triplo in avanti, chiudendo la loro esibizione con un arrivo sulla sedia.
Il 14° Festival di Budapest sarà ricordato anche per la varietà di numeri di bascula presentati. Dopo l’energica e dinamica "Troupe Kevin Richter" vista nello spettacolo A, il programma B ne prevede altre due: innanzitutto le sette ragazze russe della Troupe Zariov's in una performance denominata "Echo of Dreams". Siamo abituati ad assistere a numeri di bascule con predominanza, o quasi esclusivamente, di uomini. Rosgoscirk ha invece voluto creare nel 2021 qualcosa di nuovo formando una troupe di sole donne.
La performance, come si può facilmente immaginare, non è basata sugli arrivi in colonna ma quasi sempre sul materasso: la qualità non ne soffre perché si può assistere ad un triplo corpo disteso, a un quadruplo, a un triplo in piroetta e, per finire, a un salto mortale sul solo trampolo. Con questi trucchi è facile il motivo, nell’ottobre 2021, per cui si sono guadagnati l’argento al Festival del Circo di Saratov e hanno ipotecato un premio anche nella capitale ungherese.
Tutt'altra ambientazione per il gruppo di sei colombiani “RCC Aruba“. In una scenografia da guerra di bande rivali presentano una performance che alterna la bascula coreana a salti di bascula normale, con arrivo sul materasso. Coreograficamente potrebbe sembrare una messa in scena di "Flic Flac" (ma non vi hanno mai preso parte), in quanto una Jeep militare viene utilizzata come base per la spinta. L’esibizione è accompagnata da una musica azzeccata con un elevato livello qualitativo.
Nei salti alla bascula coreana tutte le uscite sono almeno con un doppio salto mortale, mentre durante l’esibizione gli artisti scambiano la base di arrivo eseguendo doppi e tripli. Quando invece si alternano alla bascula normale la caduta sul materasso avviene dopo un triplo a corpo disteso e in seguito a un quadruplo. Chiudono con un volo d’effetto dove l’artista è bendato e passa in mezzo a un cerchio infuocato. Che dire? "Chapeau"! Standing ovation più che meritata.
La comicità dello show B è affidata ai russi Averyuahkin. Andrey è il personaggio principale con faccia bianca, mentre Artem fa da "spalla". Nella loro prima entrata giocano su trucchi di magia, dove la faccia bianca combina disastri e costringe il compagno a una serie di entrate con secchi e bacinelle d’acqua, con conseguenza facilmente immaginabili. Nelle altre sue riprese - una giocando a volano e una suonando la batteria - mette in evidenza le sue capacità artistiche più che comiche: soprattutto con la batteria, in cui ogni tamburo suona diversamente, fa emergere la sua qualità di giocoliere in bouncing (anche con 7 palline).
Mihail Nyikolajevics Ermakov si esibisce in entrambi gli spettacoli con i cani, ma con due performance diverse. Se la scuola dei cani aveva stupito e divertito il pubblico del primo show, questa sera si presenta con un numero ritmato e veloce, senza alcun attrezzo, e dove i compagni di Mihail entrano, eseguono il trucco, ed escono in continuazione. Chi si aspettava una replica della "scuola" è rimasto indiscutibilmente sorpreso. Il giudizio unanime è "bravo", sottolineato da moltissimi applausi.
La prima parte della spettacolo di selezione B, come lo spettacolo A, si è chiuso con il quadro dedicato alla cura degli animali e all’importanza della relazione uomo-animale, nonché del loro benessere che il mondo del circo in primis ha evidenziato. Forse una messa in scena un po’ lunga, ma con un messaggio molto bello e forte, soprattutto con il coinvolgimento di ragazzi di tutte le età e anche di portatori di disabilità.
I due presentatori hanno accompagnato tutta la serata introducendo i vari numeri e la giuria estremamente qualificata, presieduta da Eugene Chaplin.
Naturale la prolungata standing ovation nel finale: proprio un bel Festival!
Chiudiamo con una chicca: che cosa non si inventano gli organizzatori per coinvolgere il pubblico in una relazione sempre più stretta con il mondo del circo. Nell'igloo che era stato utilizzato ieri per il Red Carpet, è possibile oggi fare un'esperienza da filferristi tramite la realtà virtuale: si ha infatti la possibilità di camminare sul filo a 7m metri d'altezza. Grande idea!